venerdì 18 dicembre 2009

Sì, anche tu puoi essere un genio incompreso!



Lo spunto mi è venuto leggendo questo meraviglioso resoconto di Diego Cajelli (qui e qui).

Cajelli, per chi non lo sapesse, è uno sceneggiatore di fumetti e uno scrittore, un professionista con diversi anni di lavoro alle spalle.
E' quindi logico che, come accade a tutte le persone che acquisiscono una certa esperienza nel loro ramo, si facciano avanti al suo cospetto i cosiddetti esordienti, gente che vorrebbe entrare nel settore e che perciò chiede consigli a chi ci lavora già con successo.
E' comprensibile, succede per una marea di categorie, dai medici agli avvocati, dai cuochi agli attori (ebbene sì, anche a quelli dei set porno).

Il problema è che il mondo dell'editoria / dei fumetti è completamente diverso da gli altri fronti professionali sopracitati, per tutta una serie di motivi.

Innanzitutto è appurato, tramite rapporti del Censis, ricerche di mercato, interviste telefoniche e sondaggi porta a porta, che quasi il cinquanta per cento degli italiani, messo di fronte a un libro, ha la stessa reazione di un uomo di Neanderthal infilato di soppiatto nel CERN di Ginevra.
Per questo quasi-cinquanta-per-cento, il libro è un oggetto mistico, lontano retaggio dei tempi della scuola, un criptico artefatto evidentemente riservato ad una ristretta cerchia di eletti, un po' come i primi cristiani che avevano adottato il simbolo del pesce per rappresentare Cristo ed evitare di essere nominati dalle autorità romane per un ben poco entusiasmante reality show di cinque minuti in una arena con dodici leoni.

L'altro poco-più-del-cinquanta-per-cento, invece, legge lo spasmodico ammontare di almeno un libro all'anno (ullallà); in pratica, se hai comprato la lavastoviglie nuova e hai preso due giorni di ferie per 1) capire dove, nel mastodontico manuale di istruzioni in diciottomila lingue, si trova la parte in italiano; 2) leggere lo stramaledetto suddetto manuale e capire dove si trova la altrettanto stramaledetta funzione a pieno carico, insomma, se hai eseguito queste due semplici operazioni, beh, congratulazioni!, sei appena diventato un lettore!

A fronte di questi entusiasmantissimi dati, abbiamo gli aspiranti scrittori. Ora, il senso economico di mia nonna mi dice che a fronte di non abbondante domanda, non abbondante dovrebbe essere l'offerta.
Al contrario, da quanto mi riferiscono alcuni miei amici che lavorano in case editrici, queste ultime sono perennemente sommersi di manoscritti, file pdf di dieci terabyte l'uno, antologie cartonate e rilegate con capolettera miniati in oro, preziosi saggi con copertina di pelle di coccodrillo.
In pratica, il numero di aspiranti scrittori è paragonabile solo a quello delle future sculettatrici a Striscia la Notizia e dei tronisti palestrati spacciatori di nulla nel salotto televisivo della De Filippi.

Nel romanzo "La cura del Gorilla" di Sandrone Dazieri c'è un personaggio di nome Raffaele, che fa il caporedattore in una casa editrice; gli arrivano almeno dieci manoscritti di esordienti al giorno, uno peggio dell'altro, e lui leggendoli stila una classifica dei loro autori classificandoli in pazzi, molto pazzi e pazzi pericolosi (in quest'ultima categoria trova posto anche l'ideatore dell'investigatore vampiro).
Il terrore più profondo di Raffaele è il seguente:
Da qualche tempo ho il medesimo incubo. Sogno che venga la guerra nucleare, e che per un miracolo di tutto quello che è stato scritto nel mondo si salvino solo queste schifezze. I nostri discendenti penserebbero che questa era letteratura, invece che merda, merda e merda.
E fin qui siamo ad un fenomeno noto. Non a caso, visto che in Italia scarseggiamo di santi autentici e che  persino i navigatori stanno scemando, era logico che i poeti (o aspiranti tali) in qualche modo compensassero.

Prima di leggere il resoconto di Cajelli, tuttavia, io pensavo che questi esordienti si accostassero all'affermato professionista con una certa umiltà e un qualsivoglia desiderio di imparare qualcosa. Magari ossessivi, spesso rompicoglioni, ma almeno con una certa dose di rispetto e anche un pizzico di soggezione per chi quel mestiere lo fa da anni.

Invece no.
Il povero Dante, se fosse vissuto ai giorni nostri, si sarebbe senza dubbio trovato molto perplesso di fronte ad una turba di signori nessuno che proponevano correzioni, aggiunte, tagli alla Divina Commedia.
"Carino, ma un po' troppo lungo, specialmente la parte del Paradiso, così barbosa..."
"Che volgarità quel Barbariccia che scoreggia!"
"Notevole, senza dubbio. Certo, se nel XVIII canto del Purgatorio avessi aggiunto queste mie milleduecento sestine...."

Ed ecco quindi che sono arrivato a formulare non una, ma ben due conclusioni fondamentali riguardanti lo sterminato mondo degli aspiranti scrittori: 

Legge del criticismo letterario inverso: 
Data un'opera X, l'ammontare di suggerimenti non richiesti, di critiche distruttive nonchè imbecilli, e di altri commenti che hanno l'inequivocabile significato di "io l'avrei scritto meglio", è inversamente proporzionale all'effettiva capacità di realizzare un lavoro migliore di X. 

Teorema della persecuzione editoriale disproporzionale: 
L'effettivo talento di un aspirante scrittore è inversamente proporzionale al numero di porte in faccia ricevute dalle case editrici, elevato per il numero di occasioni in cui il suddetto esordiente ha avuto modo di lamentarsi del trattamento subito e/o ribadire il proprio incommensurabile genio letterario.

Tutto questo nel paese in cui appena il cinquanta per cento della popolazione legge almeno un libro all'anno.

Staranno tutti leggendo il proprio.




8 commenti:

  1. Scusa ma... volevo commentare in maniera sensata. Soltanto che poi ho visto il Referrer del tuo blog e quando nella lista ho trovato "inculata in piscina" non ce l'ho proprio fatta!!!! :D

    Comunque... essere geni incompresi sembra essere diventata quasi una moda negli ultimi anni. Come ogni moda che si rispetti dovrebbe passare quindi per poi ripresentarsi tra un paio di decenni almeno, in una forma del tutto rivisitata. E' vero però che ognuno ha una sua storia... bisogna solo capire quando e quanto questa storia sia interessante. Non vorrei essere nei panni del Raffaele di turno...
    Bel blog comunque, ti seguo! ;)

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  2. Non ti preoccupare, questo blog non ha la minima presunzione di essere serio.
    La questione dei referrer è stata una specie di reazione a catena effetto bomba atomica che mi ha insegnato a non sbizzarrirmi troppo nello scrivere post sulle chiavi di ricerca.

    Buon anno, comunque! Adesso si ricomincia!

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  3. Ahahahah, c'hai ragione c'hai!
    Il numero di "scrittori" supera quello dei lettori..

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  4. Hai rigurgitato una serie di luoghi comuni alla spicciola. Tuttavia hai detto meno cazzate delle cose vere, ne hai dette molte meno. Anzi, ne hai detta solo una... quindi, bell'intervento, concordo in pieno. Le porte in faccia però non dipendono dall'abilità, molto raramente dipendono dalle capacità dello scrittore, purtroppo. A tale proposito ti suggerisco "Tutta colpa di Tondelli" (http://zioscriba.blogspot.com/ )
    Onore a te inculata in piscina

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  5. ehm... volevo dire la mia sull'esilarante racconto di Cajelli, ma scoprire che il buon amico Greg mi ha qui sopra fatto pubblicità mi mette un poco in imbarazzo... chi crederà che non l'ho mandato avanti io? Vabbè. Mi limiterò a osservare questo: è vero, siamo l'unico paese al mondo in cui gli (pseudo)scrittori superano di gran lunga il numero dei lettori, siamo assediati e soffocati da moltitudini di Filosofi Rionali, Poeti Condominiali (ogni pianerottolo una nuova corrente petomane) e analfabestie che non hanno letto un libro in vita loro ma in compenso tengono una decina di capolavori nel cassetto, e costoro si MERITANO di finire tra le grinfie dei truffatorelli a pagamento. Ma è anche vero (a mio MOLESTO parere) che forse l'incubo sarebbe ancor maggiore se, in caso di catastrofe nucleare, si salvasse soltanto, mettiamo, la paccottiglia più o meno mafiosa che intasa le classifiche di narrativa italiota... Che Moccia e Giordano e la Tamaro siano conciati così DOPO l'intervento di fior di editors, mi fa rivalutare tanti analfabeti...
    Comunque il tuo blog mi piace, e ti invito (ma non sei obbligato) a farti qualche giretto nel mio. Ciao!

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  6. @Greg: infatti questo blog HA lo scopo di infilare a destra e a manca luoghi comuni e cazzate varie.

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Se hai qualcosa di abbastanza puerile, faceto e privo di senso da dire, accomodati.