venerdì 12 dicembre 2008

Notizie dal mondo



Immagine da Wikimedia Commons


- Matteo Salvini, brillante* deputato della Lega della polenta e osei, ha perso un milione di chips al Texas Hold 'em Poker di Facebook: sembra che il giovane (ram)pollo leghista, nel corso di un dibattito parlamentare particolarmente noioso, si sia fatto prendere dal demone del gioco. In una mano molto delicata contro Iacob Mitrescu, immigrato clandestino rumeno residente in Italia, il Nostro alzò inavvertitamente la posta di un milione di fiches mentre suggeriva cortesemente via chat all'avversario di tornare a respirare l'aria salubre della terra natia, se non voleva trovarsi una ventina di guardie padane su per il colon.
Dopo aver perso la mano contro la coppia di due (fiori e picche) di Mitrescu, nel tentativo di recuperare il malloppo Salvini insinuò in una interrogazione parlamentare di essere stato sbattuto fuori da Facebook.
Grazie al pronto intervento del ministro dell'Innovazione Tecnologica, Fred Flintstone, Salvini non solo è riuscito a recuperare le chips perse, ma ha anche imposto l'adozione di un nuovo mazzo, composto da 65 carte e cinque semi: Picche, Fiori, Quadri, Cuori e Sole delle Alpi. Una Scala Reale fatta con questo ultimo seme perde sempre, ma fa risuonare la voce di Bossi che grida "Ce l'abbiamo duro!".

* Nel senso di "persona che abusa di gel per capelli".

- Il Vaticano sembra propenso a non approvare il progetto di depenalizzazione dell'omosessualità sotto l'egida delle Nazioni Unite. Il cognato della guardia svizzera custode della focacceria vaticana spiega così la sbalorditiva decisione: "Non abbiamo nulla contro quei simpatici sodomiti, ma in certi paesi non ci sono abbastanza atei devoti™ e cattolici divorziati™ per organizzare un Family Day come si deve".

- Riforma della giustizia, Bossi invita il premier ad un atteggiamento più conciliante nei confronti della sinistra: "A volte bisogna saper ingoiare", sostiene il leader della Lega. Risposta in serata di Berlusconi: "Ci ha appena pensato la Carfagna".

- Dopo aver fatto Karakiri con l'uccello a colpi di film porno su internet, un secchioncello giapponese inventa Aiko, la donna robot ideale: non spende milioni di euro in vestiti, non mangia la parte migliore del tuo dessert, non ti manda in analisi da uno strizzacervelli continuando a domandarti se è grassa. Il robot costa 16mila euro ma gli esperti prevedono che il prezzo salirà a centoventimila quando sarà programmabile per farti un pompino la mattina appena alzato.



martedì 9 dicembre 2008

Manuale per l'eroe moderno - Parte III



Terza puntata del nostro Manuale dell'Eroe Moderno, indispensabile per cavalieri erranti, soldati di ventura e deputati centristi nel Parlamento italiano.
Le precedenti puntate si trovano qui.


21) E' UN ONORE ANDARE A MORIRE?
Perchè offrirsi volontario per le missioni più rognose dell'universo? Se tieni la bocca chiusa, è probabile che al macello venga mandato qualcun altro.

22) NON ABBASSARE LA GUARDIA....
Ricorda che sono le persone apparentemente più innocue (donne, bambini, vecchi, gobbi) a cacciarti nelle trappole dei cattivi. Non mostrare loro alcun riguardo.

23) TORTURA
Torturare un nemico per carpire informazioni è moralmente accettabile.

Corollario: Ovviamente tranne se schiatta senza dire una parola: in quel caso avrai perso tempo e sudore, imbecille!

24) VIOLENZA GRATUITA
Anche se è sicuramente un divertente passatempo, evita di torturare i nemici senza uno scopo pratico: non solo è una grossa perdita di tempo, ma si corre anche il rischio che questi si liberino e te la facciano pagare.

25) IL GIUSTO MIX
Il buon Eroe sa coniugare abilità fisica, astuzia e dialettica. Vincere con buone azioni e coraggio non è così facile come si può credere.

26) RISPETTO PER LE TRADIZIONI
Tabù e credenze della popolazione locale possono essere tranquillamente sfruttati e/o violati, se necessario.

27) A NEMICO CHE FUGGE....
Dopo aver ucciso il cattivo, non lasciare che i loro sottoposti se la filino. Non vorrai affrontarli dopo che si saranno leccati le ferite, vero?

28) PER EVITARE SPIACEVOLI SORPRESE
Il cadavere del cattivo dovrà essere sottoposto alle seguenti operazioni che ne eviteranno l'ennesima, scontata resurrezione.

1° Colpirlo alla testa ripetutamente con un'arma da fuoco sufficientemente potente.
2° Tagliare la testa.
3° Bruciare il cadavere (vestiti, armatura e ammenicoli vari compresi).
4° Disperdere immediatamente i vapori della combustione.
5° Raccogliere le ceneri in un capace contenitore e sigillarlo.
6° Posizionare il contenitore dentro un bunker anti-atomico sorvegliato da telecamere.
7° Sigillare il bunker con almeno 4-5 riti magici.
8° Piazzare all'esterno del bunker, 24 ore su 24, una ventina di guardie armate.
9° Fare eliminare qualunque tipo sospetto che si aggiri per la zona con un librone intitolato "Voodoo per principianti".

29) LEALTA'
Il tuo motto da oggi sarà "Io gioco sporco": rapire la nonna del cattivo per costringerlo ad arrendersi è una idea che può rivelarsi fruttuosa. Non dimenticare che lui avrebbe fatto lo stesso.



giovedì 4 dicembre 2008

Chiavi di ricerca - prima puntata


Immagine presa da Wikimedia Commons

Come ci si poteva esimere dal pubblicare le chiavi di ricerca più divertenti (con dissacranti commenti) che i quattro lettori e mezzo di questo blog hanno utilizzato per giungere fino a qui?

lanciapalle usate
Perchè usate?

salvatore bagni, cronaca
Ma allora ti vuoi proprio male, eh?

pps pisellino farfallina
Un po' tardi per farsi una educazione sessuale, non trovi?

centro vaccinazioni di carugate numero telefonico
Non lo so, ma comunque tu vai a cercare un numero di telefono in un blog che si chiama Balle Virtuali?

fetish bigodini
Niente da fare. Se vuoi ho qualcosa con le limette per le unghie.

fetish club liberali italia
Vai nei "Circoli della libertà", si lecca il culo che è un piacere.

sfondo tenero di paperino e paperina
Quando lui se la incula sussurrandole "ti amo". (questa voglio vedere in quanti la capiscono)

signora over 60 nuda
Tua nonna, forse. Ma non credo sia d'accordo.

magdi allam è rincretinito
Ce ne faremo una ragione. Non che fosse meglio prima, beninteso.

venditori italiani di biowashball

Prova sotto "Wanna Marchi".

chi esce lecca chi non esce secca

Farò finta di ignorare il malcelato doppio senso.

biowashball cern
Non lava i panni, ma in compenso crea enormi buchi neri in meno di un secondo.

biowashball al supermercato?
Sì, vicino all'osso di gomma per cani.



martedì 2 dicembre 2008

Balle reali, ovvero: Come imparai a buttare nel cesso quaranta euro e ad amare la Biowashball




Continua il nostro viaggio nel mondo dell'antropologia culturale spicciola, mostrando una volta per tutte come le nuove tecnologie facilitino la vita a scienziati sociali e sociologi: non c'è più bisogno di andare al supermercato la domenica mattina per studiare gli esemplari di razza umana più interessanti, basta farsi un giro sui blog.
Oggi parleremo di un oggetto estremamente interessante, ossia la Biowashball.

L'idea della Biowashball nacque grazie alla scoperta di un ingegnere della Procter&Gamble, che mise nella pallina del suo cane Pucci un po' di argilla presa dai vasi delle piante di plastica del suo ufficio per farne un sonaglio; quel giorno, nel ritornare a casa, fu colto da una erezione improvvisa della durata di sedici ore consecutive, che lo fece riflettere sui poteri misteriosi della pallina. Soprattutto perchè si chiamava Sarah.
Fu così che sostituì alle palline d'argilla le stupidissime palline di ceramica azteco-coreane regalatele dalla suocera per vedere se l'effetto aumentava; oggi lavora in un pub con il titolo di "stecca da biliardo umana".

I tecnici di una impresa cinese, che prima si occupavano della contraffazione dei Ferrero Rocher, si interessarono alla cosa, e cercarono di vedere se la pallina con la ceramica dentro avesse qualche altra magica proprietà: durante questi test, uno di loro mise per sbaglio la palla nella lavatrice aziendale e si accorse che le camice che aveva messo a lavare non erano mai uscite così bianche, probabilmente perchè in origine erano blu.

Ben presto si riuscì a comprendere il funzionamento della neobattezzata Biowashball: le sferette di ceramica, cozzando contro le pareti della palla, facevano un suono simile a quello delle maracas; in questo modo, le macchie si staccavano dai vestiti e andavano a ballare nel club latinoamericano dietro l'angolo.

Beppe Grillo, che nel frattempo stava raccogliendo delle firme per una legge popolare con lo scopo di togliere il sale nelle patatine, si accorge che la pallina magica ha anche il potere di farlo stare zitto per qualche secondo: milioni di fans di sesso maschile si gettano all'acquisto del magico prodotto con l'intenzione di provarlo su mogli, suocere e fidanzate. Scopriranno più tardi che persino la Biowashball ha i suoi limiti e ridimensioneranno le aspettative usandola soltanto per la pulizia degli indumenti; alcuni coraggiosi provarono ad usarla per tappare fisicamente la bocca alle gentili consorti, ma è bene stendere un velo pietoso sul loro destino.

Alcune malelingue sostengono che l'effetto più significativo della pallina sarebbe quello di gonfiare il conto in banca di chi le vende, ma il Mago Otelma ha predetto chiaramente che costoro sono nient'altro che sabotatori al soldo della Dixan.



Dopo aver saputo dell'esistenza della Biowashball, mi sono fatto un giretto nei vari blog, specialmente in quelli che salutavano la sua comparsa come l'apparizione taumaturgica della Madonna, e mi sono accorto che buona parte degli acquirenti della magica pallina hanno nel loro vocabolario una serie di frasi ricorrenti in risposta alle critiche al prodotto e allo sponsor d'eccezione Beppe Grillo. Eccone alcune:

Anche se non funzionasse, sono contento che mi abbia insegnato ad usare meno detersivo.
Chissà come saranno entusiasti i truffati da Wanna Marchi, dopo aver imparato a non fidarsi dei teleimbonitori.

L'igiene è una questione di percezione; è la pubblicità che ci ha inculcato questa ossessione.
Capito. Devo chiamarti "diversamente pulito" o posso semplicemente darti del puzzone?

Machecosavoletecapirevoi Beppe Grillo E' UN GRANDEEEE, almenoluisisbatte per cambiare le cose, voi state impalati alla tvdellopsiconanoeditopogigio a bere tutte le cazzate ke vi dikono xchè siete $ervi dei politici (nostri dipendenti)!!!!! VAFFANCULOOOOOOO! VDAY 4ever!
Per tua informazione, l'ecolalia non è un male incurabile.

Non mi interessano i test della televisione o delle riviste, la pallina con me funziona e questo mi basta.
Ringraziamo la Sciura Pina per l'interessante contributo. Ora, signora, potrebbe passarsi questo ferro da stiro acceso sulla guancia? Test scientifici dicono che è rovente, ma suppongo lei voglia verificarlo di persona.

Il test di Mi Manda Raitre non è valido! Non hanno ricaricato la pallina al sole, ecco perchè non funzionava!
E' vero, e soprattutto Goldrake si è dimenticato di gridare "Alabarda spaziale!".

Le aziende produttrici di detersivi se la staranno facendo sotto!
Oh sì: giusto oggi il titolo della Pampers è stato sospeso per eccesso di rialzo.

Tutti questi commenti negativi sono sospetti: che le aziende dei detersivi abbiano sgunzagliato i loro agenti per screditare la biowashball?
Probabile, ma ci sono forti sospetti anche su CIA, FBI, MOSSAD, banche, Unione Europea, Chiesa Cattolica, Scientology, raeliani, alieni di Proxima Centauri e circolo bocciofilo di Cusano Milanino.





Nessuna pallina di plastica è stata maltrattata nella realizzazione di questo post.


Aggiornamento: Puntuale come la coda a Lagonegro sulla Salerno-Reggio Calabria, il simpatico Beppone nazionale ha appena pubblicato un post in difesa della magica pallina, sgranando banalità della grandezza pari solo al numero di visitatori del blog: è solo la ggente, e non i test scientifici, che può mostrare se un prodotto funziona davvero, la palla non è una truffa perchè non è stata ancora ritirata dal commercio (anche i telepataccari e i venditori di numeri del lotto continuano a prosperare, se è per questo), milioni di compratori non possono sbagliarsi (come faceva quella battuta delle mosche e la merda?), per non parlare del complotto ordito da Rai, CERN e Tartarughe Ninja; ciliegina sulla torta, il caro peripatetico verbale agita come una clava lo spauracchio della querela per chi lo accusa di prendere una percentuale dai produttori di Biowashball (non ne ha certo bisogno, e forse è davvero convinto che funzioni).

Il post sta diventando troppo serio. Prima che la frangia talebana del grillismo esca dallo schermo a spaccarmi il culo a calci rotanti, concludo e faccio notare come tutto ciò conferma il mio giudizio sulle proprietà della pallina: fa stare zitto Beppe Grillo, ma solo per una manciata di secondi. Se l'effetto è cumulativo ne compro tre camion.

Aggiornamento: Vi state trovando bene con la pallina per gatti? Vorreste prendere a calci Grillo, la casalinga di Voghera e il pensionato di Pordenone per avervi convinto a comprare la ceramica con la plastica intorno? Raccontate la vostra storia a Paolo Attivissimo sul suo blog per una trasmissione svizzera. I primi venti che daranno il loro contributo riceveranno una elegante certificato in vetroresina di "disinformatore provetto" con i ringraziamenti di Dixan, Dash e Finish.
P.S. Non si vede che questa storia mi ha acchiappato un casino, eh?


Prima di andare a comprare la pallina magica potresti valutare questo post con un Ok oppure No.
Scusa se non ti ringrazio, ma la crisi c'è anche per me.


Puoi votare i miei deliri anche in questa pagina.




domenica 30 novembre 2008

Chi ha detto che la politica non serve a nulla?

Per la gioia dei sensi, sono lieto di presentare due professionisti che nel 2008 hanno deciso di buttarsi in politica, a grande beneficio del giornalismo italiano.



Giuliano Ferrara
: Dopo una travolgente carriera all'interno del programma "Otto e Mezzo", durante la quale ebbe anche inventato un regime dietetico definitivo (vedi foto), lasciò la trasmissione per fondare il partito "Aborto? No grazie", il cui obiettivo principale era la ricostituzione del mai abbastanza compianto programma "Giochi senza frontiere"; a questo scopo, prima e dopo le elezioni, promosse alcuni dei giochi più famosi, quali il lancio delle uova e la gara a chi portava più bottigliette d'acqua sul sagrato del Duomo.
Sfortunatamente gli italiani, temendo che il nuovo palinsesto voluto da Ferrara coprisse la diretta notturna della trentaseiesima edizione del Grande Fratello, hanno detto a loro volta "No grazie" a Ferrara.

Ferrara esercita la professione di giornalista solo su "Il Foglio", giornale da lui diretto ed estremamente apprezzato da diversi membri dell'èlite intellettuale italiana, specialmente quando devono imbiancare le pareti di casa.


(da Wikimedia Commons)



Magdi Cristiano Allam: Seguendo la scia del successo degli "Atei devoti" con appoggio esterno a CL, decise di creare il gruppo dei "Musulmani devoti (al cattolicesimo)" fino a quando scoprì di essere l'unico membro. Sul Corriere della Sera attaccò ferocemente i fautori di un distinguo fra islamici moderati e terroristi in quanto in realtà entrambi si mettono le dita nel naso e sovente non tirano lo sciacquone del WC. Negli stessi articoli elogiò con parole di miele l'operato di Benedetto XVI, il quale, per prevenire il rischio diabete, cercò di affogarlo nella fonte battesimale; Magdi la scampò e fece credere a tutti di aver ricevuto i sacramenti, fatto a cui sembra tenere decisamente di più della laurea in sociologia, tanto da cambiare il suo titolo da "Magdi Dottor Allam" a "Magdi Cristiano Allam" per la gioia degli impiegati dell'ufficio anagrafe interrotti in quel preciso istante da una intensa partita di briscola.

Venuto a sapere da un impiegato dell'uffico elettorale in vena di scherzi che al fondatore del decimilionesimo partito italiano sarebbe andato in premio un pacchetto tutto-compreso di sola andata per combattere la decima crociata in Terra Santa, ha fondato un nuovo partito "Protagonisti per l'Europa Cristiana": in realtà il partito si doveva chiamare "Magdi Allam è un figo della madonna", ma la parola "figo" è stata giudicata sconveniente dall'impiegato responsabile della registrazione; il sito tuttavia è rimasto all'impostazione originale e perciò alla voce "archivio" sono a disposizione gli articoli di Magdi Allam, i libri di Magdi Allam, i premi di Magdi Allam, le foto in spiaggia a torso nudo di Magdi Allam e le preghierine d'infanzia di Magdi Allam.




Già che ci sono, chiedo al santo patrono dei giornalisti (per chi non lo sapesse è San Francesco di Sales) di fare un favore alla comunità e di folgorare sulla via di Damasco anche questa simpatica personcina:



Aldo Forbice, conduttore della trasmissione radiofonica Zapping. "Forbice" non è il suo vero cognome, ma è un riferimento alla simpaticissima abitudine di interrompere o togliere il collegamento a quei pidocchiosi comunistacci che, ogni tanto, infestano la sua povera e indifesa creatura.




Aggiornamento:
Se c'è una cosa che non si può negare al buon Magdi è la suo attaccamento alla sua nuova fede: al passo coi tempi, ma al contempo nel solco della tradizione tramandataci dal Nuovo Testamento, il Nostro ha provveduto anche al miracolo della moltiplicazione degli iscritti e dei sostenitori, complice un intervento non di Gesù, ma del ben più umile Photoshop.


(Da Trading Italia - Valerio De Simoni con i miei complimenti!)

Ho comunque un motivo valido per non votarlo: uno che inizia ogni suo discorso con la formula da pretino "Cari italiani, cari amici" non può che starmi sulle palle. Era quasi meglio se cominciava con "Pace e bene".



martedì 25 novembre 2008

God save the Queen

In questo momento i miei pensieri vanno a molte persone che soffrono:
- Al Senatore Villari, affetto da paralisi fulminante alle natiche ed inabile a lasciare la poltrona della commissione di vigilanza Rai. Suggerisco ripetuti massaggi sulla parte colpita con scarponi da alpinismo (sì, quelli con le punte) o con pattini da ghiaccio.

- Ai quattro galantuomini che hanno, come dire, acceso la serata dando fuoco ad un senzatetto su di una panchina a Rimini: recenti studi clinici hanno dimostrato un encefalogramma piatto, nonché l'assoluta assenza di cuore e cervello. Insorge il movimento per la vita locale: "Non azzardatevi a toccarli! E' pur sempre vita umana... cioè, ok, è pur sempre vita!"

- A Vladimir Luxuria, che vince l'edizione dell'Isola dei Famosi; visto che in questo mondaccio crudele non si ha niente per niente, per vincere ha dovuto subire un'operazione chirurgica e l'asportazione di un organo che, in precedenza, funzionava benissimo.
No, non sto parlando di quella operazione*, mi riferisco alla seconda. Quella al cervello.

- Ma il mio primo pensiero va senza dubbio alla Regina di Danimarca e al suo povero tecnico IT, sommersi da (cifra al tempo di questo post) 46437 e-mail, di idio... cioè da bravi e preoccupati cittadini, indignati dal massacro delle balene nelle Faroer, ignorando che Sua Maestà non ha nessun potere al riguardo.

*Ok, ok, non ha fatto nessuna operazione, ma non mi veniva in mente niente altro, va bene? :-)



giovedì 17 luglio 2008

Vivono tra noi




La fuga dei cervelli (e corpi annessi) sta assumendo proporzioni inquietanti.
La cosa è fastidiosa, e lo è ancora di più se è totalmente inutile.

Esempio pratico: l'antropologo.
Immaginiamo il nostro avventuroso studioso che si fa largo nella foresta amazzonica a colpi di machete, portando con sè solo lo stretto indispensabile (razioni di sopravvivenza, kit di pronto soccorso, analizzatore di potabilità e tv con parabola per vedersi le partite di campionato la domenica), massacrato dalle iniezioni delle vaccinazioni che si è dovuto fare prima di partire, compresa la flebo di Autan per le zanzare (sì, se sentite un ronzio di un aereo non è Mister No con il suo piper): è stanco, è stremato, è in crisi d'astinenza da Pro Evolution Soccer e sta per raggiungere il villaggio dell'ennesima tribù sconosciuta che, beninteso, viveva in santa pace prima dell'arrivo del seccatore buana bianco il quale attaccherà loro raffreddore, pertosse, morbillo e una decina di virus sviluppati in laboratorio contribuendo ad aumentare il numero delle "vittime del progresso".

Tutto questo perchè il mondo occidentale si crogiola nella convinzione che della parte del pianeta "civilizzata" sappiamo ormai tutto.
Errore!

Cosa ne sa il nostro amico studioso di quello che succede in centro la domenica pomeriggio?
E' mai stato in un supermarket il sabato mattina?
Ha mai fatto un giro in un qualsiasi ufficio comunale?
Si è mai recato in un quartiere lontano da negozi Dolce&Gabbana, da locali trendy, da store molto cool eccetera eccetera?

Altrochè uomini della Papuasia, altrochè aborigeni australiani, altrochè indigeni della Terra del Fuoco!
A pochi passi da noi, senza troppi sbatti, senza vaccinazioni, e soprattutto senza rinunciare alla puntata dei Simpson del pomeriggio, possiamo usufruire dei più splendidi, magnifici esemplari di homo sapiens che nessun ricercatore ha mai pensato di studiare!

***

Lunedì mattina, un qualsiasi centro per le analisi del sangue.
Struttura molto grossa, convenzionata con la regione, garantisce qualche unità di efficienza in più rispetto all'ospedale pubblico.

Per l'accettazione c'è la solita coda con bigliettino numerato annesso. Mi avvicino alla macchinetta, premo il pulsantino corrispondente, prendo il biglietto, guardo il numero, alzo la testa e osservo il numero sul tabellone.
Solamente un "uno" di differenza.

E, subito dopo, due zeri.

Cerco di ingannare il tempo osservando la gente intorno a me, e qui arriviamo all'oggetto vero e proprio del post.

Innanzitutto, mi accorgo che questo non è un centro diagnostico. E' la succursale dell'ospizio "Riposo Sereno" di Carugate Sotto.
Se ci fosse un esperto dell'ISTAT, mi direbbe che l'età media è intorno ai settant'anni. Prima del mio arrivo era probabilmente sui settantacinque.

Rimango vicino alla macchinetta dei biglietti numerati e osservo la gente arrivare e prendere il numero.
A casa mia, questo compito può essere assolto con la seguente procedura:
- Osservare il cartellone con i numeri. Notare la presenza di una coda numerata.
- Cercare la macchina per i biglietti. Trovare la macchinetta.
- Guardare lo schermo con le varie tipologie di servizio. Confrontare con il servizio desiderato.
- Premere il pulsante corrispondente.
- Prendere il biglietto.

Stendiamo un velo pietoso sulle persone, giovani o vecchi che siano, che non interiorizzano la presenza di una coda ed evidentemente pensano che le centinaia di persone sedute stiano ad aspettare l'unico tizio che sta effettivamente facendo un prelievo (alla stessa maniera delle ragazze quando vanno in bagno), e concentriamoci sulla quarta operazione "Premere il pulsante corrispondente".

Nello schermo della macchinetta c'erano tre pulsanti per tre opzioni, supponiamo simili alle seguenti:
1) Prelievi e Analisi
2) Laparoscopia rettale a spirale
3) Radiazioni ionizzanti per carcinoma endocrino di Loy-Jorke

Il procedimento logico seguito da buona parte del campione NON è tuttavia quello sopra indicato, ossia individuare il servizio prescelto PRIMA e POI premere il pulsante.
No.

PRIMA si premono tutti i pulsanti a casaccio
POI vedo quello che mi va bene
NEL FRATTEMPO lascio i bigliettini inutili sullo schermo della macchinetta.

Vedo già l'applicazione di questa logica per le scorse elezioni: ad aprile l'80% degli italiani in realtà voleva votare compatto per il partito dei Liberali Monarchico-Repubblicani Trappisti per l'Italia, ma poi ha messo la x a casaccio ed è finita come sappiamo.

L'abbigliamento fa ovviamente pena (pescano a caso anche nel guardaroba?), specialmente quelle tristissime babbucce che una buona metà si ostina a portare ai piedi, ma sono reduce da giri in centro la domenica pomeriggio e ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi.

Dopo un bel po' di tempo (ovviamente il tizio davanti a te è sempre quello che non capisce / ha qualcosa da ridire / ha una richiesta particolarissima che fa passare l'operatore eoni al telefono con la direzione) finalmente arrivo nella magica saletta prelievi, e uno spettacolo a dir poco singolare mi si para innanzi: un nugolo di persone sta letteralmente riunito attorno a qualcosa.
Mi avvicino alla montagna umana e mi accorgo che al centro sta un bambino, all'incirca sui due-tre anni; attorno a lui, tutto il parentado fino ai cugini di diciottesima generazione gli sta parlando.

Il mio normal-sesto senso mi fa intuire che il piccolo è in procinto di fare il suo (primo?) prelievo del sangue.

Sembra parecchio frastornato, se non impaurito, e osserva la frotta di gente attorno come se stesse presenziando ad un sacrificio alla Dea Kalì con lui come portata principale.

Non si può biasimarlo: immaginate di avere due-tre anni e di stare beatamente giocando con le macchinine BBurago. Ad un certo punto arrivano mamma e papà, con il Sorriso delle Grandi Occasioni, detto anche "Tesoro, è ora di fare il Bagnetto", che ti distolgono dalle tue attività.
Nel mentre, arriva il nonno e la nonna con una confezione gigante di gelato "per il piccolo campione". Il nonno ti abbraccia un po' più forte del solito, la nonna sta sullo sfondo con uno sguardo misto compassione e apprensione.
E anche loro con quel dannato Sorriso delle Grandi Occasioni.

Nel mentre arrivano tutti i cugini, compreso il cugino Gualtiero, quello che non viene invitato nemmeno al pranzo di Natale perchè manifestamente antipatico.
Non stai capendo bene quello che sta succedendo; qualcuno si rivolge a te con un "Allora, Michelino, sei pronto?", altri dicono "Non ti preoccupare, andrà tutto bene", qualcuno sta zitto e simula malamente il Sorriso delle Grandi Occasioni.

Ovviamente tu non hai la minima idea di cosa stiano parlando.

Papà ti prende in braccio e ti dice "Dopo andiamo al negozio di giocattoli in fondo alla strada e prendi quello che vuoi, eh?". Circostanza sicuramente interessante per un bambino di tre anni, ma un poco sospettosa, visto che non è nè Natale, nè il tuo complanno, nè Pasqua, nè il tuo onomastico.

Salite in macchina, con parentado appresso come in un corteo nuziale, e vi ritrovate in uno strano edificio.
I Sorrisi delle Grandi Occasioni sono sempre più frequenti. Papà si asciuga la fronte con il fazzoletto, la mamma ti prende in braccio e ti da un bacio, il nonno cerca qualcosa di intelligente da dire.

E tu continui a non sapere un cazzo di quello che sta succedendo. Deve essere un qualcosa di importante. Qualcosa di speciale. Gelato, giocattoli, abbracci, sorrisi; un grosso premio, ma per cosa? Non è un bagnetto, non è l'ora di andare a nanna...

Questa la situazione quando mi trovavo nella sala prelievi.
Il bambino viene portato in uno dei cubicoli; i parenti si tirano botte da orbi per poter presenziare all'evento; il medico capisce la situazione e tira fuori l'arma segreta: la siringa a forma di pseudo-farfallina color verde pisello per distrarre il pargolo.
Purtroppo per lui, il dramma non poteva essere fermato. Non ora. Non così tardi.
Michelino è in braccio alla mamma e vicino al papà; entrambi bloccano saldamente le braccine, il medico si volta e, per la prima volta, Michelino lo vede.
Lo vede avvicinarsi sempre di più, mentre mamma e papà stanno fermi immobili, silenziosi, come sacerdoti atztechi in procinto di strappare il cuore alla loro vittima.
Un vocìo confuso dall'esterno. L'ago si avvicina sempre di più al braccino, sempre di più, sempre di più, sempre di più....

Michelino grida, grida a più non posso, grida come quando era uscito dalla pancia della mamma, il nonno parla, dice qualcosa "Michelino, guarda la farfallina, la farfallina, la farfallina...".
Michelino non sente, non sente le voci, non sente nulla, sa solo che ha paura, che vuole andare via. Piange, piange, anche quando non sente più l'ago nel braccio, anche quando la mamma lo prende in braccio e lo coccola: "Bravo, tesoro, bravo...". "Ci saranno altre volte come questa?" pensa Michelino "Voglio tornare a casa... casa, casa, casa....".


"Con i bambini piccoli è sempre così" mi dice il medico mentre mi disinfetta il braccio.



giovedì 26 giugno 2008

TrashVision



Non so perchè sto parlando così spesso di tv.
Avete presente quelle discussioni sulle puntate dei telefilm che si fanno da ragazzi? Avete presente l'attimo in cui si parla della storia sentimentale di Rachel Green di Friends o della struggente personalità di Dawson Leery di Dawson Creek?

Beh, io sono quello che se ne sta zitto tutto il tempo e, solo se interpellato, esplode con un "Boh" dalla sonorità pari ad un acuto di Pavarotti.

Perciò, l'argomento tv dovrebbe essere affrontato molto, molto raramente su queste pagine.
Senonchè, grazie all'Asse del Male dei produttori di condizionatori (Bush, sei ancora in tempo per fare qualcosa!), in questi giorni i miei termorilevatori tattili sono andati in tilt; succede, se stai affrontando il deserto del Sahara con sole a picco e poi entri all'improvviso in un parco giochi per pinguini. In maglietta.

Sta di fatto che l'omino invisibile della Daikin ha continuato a prendermi a martellate in testa per due giorni. Usare il computer non se ne parla, leggere nemmeno, perciò si tolgono le ragnatele al buffo scatolotto che i terrestri chiamano televisione, lo si accende e si inizia a vedere cosa c'è in giro.
Beninteso, Sky non ce l'ho.

Si parte con Forum su Canale 5. Un ragazzino "Jo-Jo Bella di padella di frittella di ciambella", con in testa gel unto di capelli e piercing al sopracciglio, sta scazzando con il padre; quest'ultimo vuole adottare la figlia della seconda moglie, il Tamarro Boy non ci sta proprio, in particolare perchè così facendo l'eredità andrebbe divisa in due.

Poi dicono che i giovani non pensano al proprio futuro.

Mi sono accorto che il format di Forum è completamente cambiato da come me lo ricordavo: la sentenza del giudice è solamente un pretesto per non chiamare il programma "La vita in diretta", "Uomini e donne" o "Amici". Stracci che volano peggio che in una merceria, interviste "casuali" fra il pubblico, da cui si viene a sapere che tutti quanti hanno avuto problemi relazionali con entrambi i genitori, tranne gli orfani alla nascita (anch'essi in consistente numero).

Si continua con TGTragedia su Itaaaalia Uno!: prima notizia, Clinica degli OrrorificiIrreparabiliDelittiOrribilisuMartoriateVittimeDisgraziate; e vabbè.
Seconda notizia: ragazzo ha un orribilmente tragico rendez-vous con impressionante cavo dell'altissima tensione mentre saliva pericolosamente in una notte oscura sul minaccioso tetto di un terribile treno sinistramente fermo.
Cambio canale in tempo prima di assistere all'intervista strappalacrime agli affranti genitori, gli inconsolabili amici e gli increduli compaesani.

Il mitico Chef Tony con i Miracle Blade III Serie Perfetta spezza quattordici tegole una sopra l'altra, fa a pezzi i diamanti di plastica venduti dal pataccaro della rete accanto, fabbrica una trentina di lastre perfettamente lisce di Marmo di Carrara, recide la giugulare dell'ometto noioso al suo fianco alla quarantesima volta che esclama "Fantastico, Tony!" e infine taglia una tonnellata di frutta e verdura che vengono immediatamente buttati nel tritarifiuti posto sotto il tavolo.
Tutto questo mentre tipi qualunque con cappelli da cuoco in testa esclamano "Uao!" simulando un ipotetico accento francese.

Passando da un orangutang in giacca e cravatta che sciorina i meravigliosi pregi di una stufa a pellet, mi fermo su quella che sembra essere una trasmissione con un sedicente mago.
Invece no, il filantropico giovanotto in diretta fornisce i numeri del lotto. Offerta del giorno è "L'albo salvagente" che funziona più o meno così: "Casalinga, Pensionata, Moglie, Amante! Sei sfortunata al gioco? I numeri che certi truffatori ('sti disgraziati) ti hanno rifilato ti hanno fatto prosciugare TFR, risparmi accumulati in cinquant'anni nonchè i conti correnti di tutti i familiari fino ai cugini di sedicesimo grado? Hai quarantasette "Mutui facilisicurisenzadomandeanchepignoraticattivipagatoripezzentisenzatetto" sul groppone? Non rischiare di fare da punchball a quel galantuomo di tuo marito per i prossimi vent'anni! Non dirgli niente, telefona e prendi l'ambo salvagente! Recupererai tutto, tuo marito arriverà bello e impossibile in groppa a un cavallo bianco, ti porterà nel castello di Biancaneve e vissero tutti felici e contenti!".

Fare soldi facili è possibile, tutto dipende dal tasso di stronzaggine che c'è in te.

Ed ecco il piatto forte.
Pensate al meglio del trash made in USA e unitelo a quel fervore cristiano con paraocchi, paraorecchi e fette di tutti i salumi esistenti sul globo terracqueo sugli occhi, mescolate il tutto e otterrete la TBNE (Trinity Broadcasting Network Europe), una delirante rete a sfondo religioso al cui confronto le televendite del Baffo sono una cosa serissima, gradevole e di buon gusto.
Oltre agli esilaranti show dei telepredicatori taumaturgici che ridanno vista (Ehi! Ora so da dove viene la frase dei Blues Brothers "Ho visto la luce!"), udito, mobilità e funzione erettile (sulle capacità intellettive invece niente da fare), esiste anche un programma per bambini, dal nome apparentemente innocuo di Kids Club.
E' vero che Cristo diceva di accogliere il regno di Dio come un bambino, ma probabilmente non immaginava di essere preso così alla lettera.

Ora, sappiamo tutti dalle esperienze oratoriali che il modo migliore per diventare bestemmiatori incalliti da grandi è essere oberati, anche nelle attività ludico-creative più gioiose, dalla propaganda religiosa; se poi tale proselitismo è fatto in maniera banale, noiosa, stupida e di una noia mortale, otterremo un bestemmiatore incallito al 100%, in quanto è stato talmente rincretinito che non è in grado di proferire altro.

Il meraviglioso programma era strutturato come segue:
- Campo di allenamento di baseball, con lanciapalle automatico incluso; completamente priva di senso del ridicolo, la presentatrice indulge in frasi assolutamente non equivoche quali "Andiamo a battere", "Battere è proprio facile" e amenità del genere.
- La presentatrice spiega ai bimbi le misure di sicurezza del campo; con quel delizioso fare da suorina stile "Perchè noi non vogliamo che voi, teneri pulcini, vi facciate male, vero?", la tipa mostra una calotta medioevale, descrivendone il funzionamento in appena un quarto d'ora.
- La pirletta prova qualche battuta per cinque minuti; probabilmente per dimostrare la sua devozione, manda alla Casa del Padre una ventina di sventurati causa sfondamento della calotta cranica.
- Lettura del versetto della settimana, estrapolato della Lettera ai Romani; l'ochetta devota annuncia con soddisfazione che le arrivano molte lettere di bambini che riportano tutti i versetti imparati nelle puntate successive.
"Eli, Eli, lama sabachthani?" Esclamo sprofondato nel mio capezzale.
- Studio del Kids Club: in una atmosfera farfallosa la tipa presenta il cartone animato sulla vita di San Paolo; i piccoli ospiti, già gravemente deviati dalla trasmissione, non fanno altro che ripetere l'ultima frase del discorso della piissima chioccia. Pistolozzo sui cristiani perseguitati e sulla crudeltà di Saulo (ossia il Paolo ante-conversione) con i bimbi che esclamano "cattivo!" con espressioni di terrore. Spezzone di cartone. Predica della tipa. Esclamazioni dei bimbi. Ad libitum.
- Momento musicale: gli stessi bambini di prima con delle tristissime chitarre gonfiabili ("Per l'Amor di Dio, miei piccoli pulcini, potreste farvi male, e questo noi non lo vogliamo, vero?") cantano una canzoncina con musica di sottofondo. Ovviamente la canzone ha come titolo "I love Jesus, how 'bout you?".

Ho già spedito domanda per il Kids Club. Attendo trepidante il certificato di iscrizione; posso inoltre scegliere fra uno di questi fantastici omaggi: un orsetto danzante che canta "Jesus is my best friend", un rosario fosforescente in uranio, una boccia per pesci con acqua benedetta da Benny Hinn (solo per pesci prete, quei senzadio dei pesci rossi muoiono fulminati all'istante).

Mi aiutate a scegliere?



mercoledì 25 giugno 2008

Manuale per l'eroe moderno - Parte II




11) CORAGGIO
Gettarsi in imprese spericolate per bloccare all'ultimo minuto i piani del nemico è totalmente inutile: ricordati che vincerai IN OGNI CASO, quindi prenditela con comodo.

12) DISPREZZO PER IL DENARO
Chi ha detto che l'eroe non lavora per denaro? L'eroe lavora SOLO per denaro.

13) ULTIMO SACRIFICIO
Se il sacrificio della tua vita sembra essere l'unica soluzione per battere il nemico, mettendo da parte senso dell'onore e cazzate del genere troverai sicuramente un'altro sistema più igienico .

14) RISATE ANTISTRESS
Le risate demoniache non sono esclusiva del cattivo. Sono rilassanti e incutono paura agli avversari.

Corollario: Evita però di farle in presenza della/o stangona/e: potrebbe giudicarti male.

15) PIETA' PER I VINTI
Risparmia i nemici in cambio di informazioni. O, almeno, questo è ciò che devi fargli credere.....

16) PIANO DI AZIONE CONVENZIONALE
La tua squadra si muoverà sempre secondo questo criterio: gli elementi sacrificabili davanti e dietro a tutti, l'Eroe e la stangona in mezzo. Eventuali trappole o agguati colpiranno i primi e daranno il tempo ai secondi di mettersi al riparo.

17) ARMI SCONOSCIUTE
Non esistono armi "pericolose": se proprio ti trovassi di fronte ad un dubbio di questo tipo, lascia che ad usarla per prima sia un tuo compagno.

Corollario: Il compagno in questione va eliminato prima che sappia usare l'arma troppo bene e possa quindi potenzialmente fregarti il posto.

18) RISPETTO PER LE COSE
Aver riguardo per edifici, opere d'arte e simili durante un combattimento è il preludio di una clamorosa sconfitta.

19) FINTA TREGUA
Se sei in difficoltà, accetta la proposta del cattivo di farti suo luogotenente. Troverai sicuramente un modo per farlo fuori una volta entrato nelle sue grazie.

20) CORAGGIO 2
Andare a combattere in prima linea non è da valorosi, ma da cretini.



domenica 15 giugno 2008

(Fiuu Fiit) Che governo!



Premesso che con web-design, graphic engeenering e altre corbellerie del genere che vogliono semplicemente dire "disegnare" (ma fanno molto più "bella, cioè, io sono hi-tech") sono una chiavica totale (con tutto il rispetto per le chiaviche), ho tentato di rendere al meglio ciò che mi è saltato per prima cosa in mente vedendo il Tg quattro di Fede oggi.
Lo giuro, è stato solo un caso, non giudicatemi male: è che stavo guardando un porno animal-fetish-fisting-pissing-bukkake e nelle scene senza cavalli facevo zapping.
Una piccola debolezza.

Si cominci comunque con la scaletta di questo meraviglioso tiggì:
- Fanfare, sigla. Fuori onda Fede sclera come un ossesso con la procace assistente perché è in ritardo con l'incipriatura della narice sinistra. La spiacevole situazione non gli impedisce di puntarle le tette con una precisione degna di un missile teleguidato.

1) Prima notizia: A Napoli la situazione è decisamente migliorata. Il Mago Silvian ha tirato fuori la sua bacchetta magica e i rifiuti sono spariti d'un tratto. Incidentalmente, il sangue di San Gennaro si è sciolto. E il Napoli ha vinto lo scudetto. No, non l'ha vinto l'Inter, quella era la propaganda bolscevica del TG3.

Servizio: i napoletani escono dalle loro case festanti ballando la tarantella e cantando a squarciagola "O sole mio".

2) Pericolo conti pubblici: sullo sfondo una massaia coi bigodini in una posa stile "Urlo" di Munch.
Intervista alla sciura Pina al mercato: "Eh sì, qui aumenta tutto, è uno schifo, non si va più avanti, non ci sono più le mezze stagioni, i giovani non hanno rispetto per gli anziani e questi extracomunitari stuprano e rubano".
Fede fa notare che l'intervista risaliva a marzo 2008 e infila a casaccio qualche parolone difficile ("tasso d'interesse", "inflazione") per dimostrare che la colpa è del governo precedente.
Per voi malfidenti che avete dei dubbi, sappiate che il Presidente Massaio sta provvedendo anche a questo.

3) La politica: Il Governo di Silvio IV sta facendo un ottimo lavoro in parlamento. Non c'è bisogno che vi annoi con i particolari, d'altronde che bisogno c'è, visto che sta facendo un ottimo lavoro? (Sullo sfondo, foto di Silvio IV su cavallo bianco)
L'opposizione rompe i coglioni (Sfondo con foto di Veltroni che fa una linguaccia); Fede annuncia che, per dimostrare la volontà di dialogo con l'opposizione, Silvio Il Magnifico ha offerto loro un ministero. Quello delle Misure Impopolari.
Risposta di Veltroni: "Si può fare".

A margine, intervista al direttore de "Il Giornale" o di "Panorama" su qualche tema a casaccio.

4) Terribile tragedia criminosa a Vergate Sul Membro (Co): uomo uccide a colpi di nunchaku madre, padre e moglie. Si sospetta che fosse perchè la moglie lo tradiva con un marocchino.
I figli di due e sette anni e un cane sono senza famiglia. Scatta immediatamente la gara di solidarietà.

Per il cane.

5) Emergenza caldo. O era emergenza freddo? Fate voi. Intervistata, la sciura Pina dice che "la situazione è insostenibile" e che "non se ne può più", ma è fiduciosa perchè Re Silvio ha promesso un Pinguino De Longhi a tutti gli italiani.

Titoli di coda. Fuori onda, Fede invita la popputa assistente nel suo ufficio privato (dotato di letto a baldacchino e minibar con calici e Champagne) per studiare assieme il telegiornale del giorno dopo.



venerdì 13 giugno 2008

Salvatore Bagni

Sì, dico a te.

Taci, questa volta.


P.S. Tanto io tolgo il sonoro e metto la radiocronaca della Gialappa's su Radio 2...

P.P.S. Se fate parte di quel gruppo di tre-quattro persone che non capiscono il senso, la ratio e la logica di quello che sto dicendo, vi prego di guardare questo video.





martedì 10 giugno 2008

Errata Corrige - 1





L'ex-primario della clinica Santa Rita: "Ho sempre pensato al bene dei miei pazienti"









Ai beni, semmai....



lunedì 9 giugno 2008

Professionismo




Riassunto della telecronaca del primo tempo di Italia-Olanda (Europei 2008), su Rai 1:

INIZIO

- Li vedo preparati, tonici.
- Siamo i Campioni del mondo, li schiacciamo come una frittella.

- Oh, ecco, dovrebbe entrare Cannavaro...
- Ma scusa, non è in stampelle?
- Solo? Pensavo che gli avessero infilato anche un defribrillatore in culo, sennò siamo troppo avvantaggiati, poveri olandesi...

- Senti, ma perchè al posto della Nazionale non abbiamo mandato i Pulcini Junior di Vergate sul Membro? No, perchè questi arancionetti del cazzo fanno proprio pena.

- Mia nonna di novant'anni in sedia a rotelle è più agile di quello che fa finta di essere un portere.

- Un ottimo lavoro anche da parte di Donadoni.

- Dovremmo lasciare giocare un po' anche loro.

- Pensi che un venti a zero sia degno dei nostri Campioni?


0-1

- Fuorigioco!
- Fuorigioco.
- Fuorigi... ah, vabbè, l'Olanda ha segnato. Arbitro venduto.

- Un Olanda attiva, aggressiva, determinata.
- L'Italia sta subendo il pressing olandese.

- Secondo il regolamento FIFA il gol è valido, ma secondo un antico libello del '700, il "de pediludio", chiaramente più autorevole, il gol è regolare solo se l'attaccante mette un dito in culo al portiere e grida "chicchirichì".

- Questa Olanda è probabilmente la più forte formazione europea del 2008, anzi del mondo, anzi, di tutto il campionato interstellare.

- Un Italia addormentata, dobbiamo far sentire il nostro pressing.

0-2

- Questa nazionale fa schifo.

- Forse nel torneo di serie C del Burundi potremmo segnare qualche gol.

- E comunque il primo gol non c'era. Arbitro venduto.

- L'avevo detto io, che Donadoni non era all'altezza.
- Chi è che gli mette un po' di arsenico nella tisana?

- Questi giocatori non sanno cosa vuol dire lavorare.
- A proposito, lo sai che in Italia gli stipendi dei calciatori sono i più alti del mondo?

- Arbitro venduto, vendutissimo.

- Partecipate anche voi telespettatori al sondaggio "Chi al posto di Donadoni?". Mandate un sms all'144199144 (solo cot(0,01) euro!!)

- Però, gli azzurri sono più scattanti ora!
- Ci stiamo riprendendo... hanno paura...
- Gol dell'Olanda, 0-3.




(Detto questo, devo dire, pur correndo il rischio di attirarmi tutti i vaffanculo del Web 2.0, che ho visto delle Italie migliori, ma ho anche visto delle Italie decisamente peggiori E vincenti.)



sabato 7 giugno 2008

Manuale per l'eroe moderno - Parte I


(Si ringrazia sentitamente Bastardidentro per il gentile spunto)




INTRODUZIONE
Beati i tempi in cui i cattivi erano dei fessacchiotti perditempo! Al giorno d'oggi, purtroppo, i nostri malvagi avversari hanno capito che se non sono mai riusciti a vincere le luminose forze del Bene il motivo andava cercato nella loro eccessiva arroganza e sicumera e nella loro incolmabile stupidità.
Ora i cattivi sono più prudenti, più astuti, più raziocinanti e meno insensatamente spietati: per noi Eroi si prospetta un brutto periodo....
Proprio per evitare che le forze oscure ci soffino le nostre comode poltrone (e i nostri lauti onorari), è nata questa guida, che permetterà a tutti noi di lasciarsi alle spalle atteggiamenti controproducenti, a favore di tattiche più salubri e pecuniarmente fruttuose.


1) TEOREMA DELL'EROE
L'eroe vince QUASI SEMPRE (per motivi di cassetta). A volte può sacrificarsi per sconfiggere il cattivo.

Corollario: Un eroe che perde è detto "imbecille", "imbranato" o "incapace". Un eroe che si sacrifica per battere il nemico è detto "stupido sentimentale".

2) APPENDICE DEL TEOREMA DELL'EROE
L'eroe che segue i punti di questo manuale non solo vincerà SEMPRE i suoi nemici, ma riuscirà a farlo restando in buona salute.

3) MISSIONE E SCOPI
Scopo dell'eroe è portare a compimento la sua missione nel minor tempo possibile senza crepare, ricevendo così il meritato premio (solitamente una stangona assatanata).

Corollario: Se l'eroe è in realtà una eroina, il premio sarà un bisteccone strafigo desiderosissimo di sposarla.

4) NESSUNO E' INSOSTITUIBILE
I compagni di avventura sono SACRIFICABILI, secondo un preciso ordine (partendo dal più sacrificabile):

- Gli imbranati, i buffoni, i buoni a nulla. (COMPLETAMENTE INUTILI)
- Scimmiette, cagnolini e altri animali pulciosi. (FASTIDIOSI)
- Il traditori del cattivo passati dalla tua parte e i mercenari (INAFFIDABILI)
- I compagni geniali ma debolucci (INUTILI SUL PIANO FISICO)
- I compagni che, per valore, fama, bellezza o intelligenza, sono al tuo stesso livello (PERICOLOSI CONCORRENTI)

5) SENSO DELL'ONORE
Dimentica l'inutile senso dell'onore. Uccidere un nemico con un colpo alla schiena non è disonorevole, è FUNZIONALE.

6) BUONE AZIONI
Sei un eroe, non sei Madre Teresa. Lascia che gli abitanti del villaggio allo stremo o il viandante minacciato dai banditi se la vedano da soli. E' più pratico e permette un notevole risparmio di tempo.

Corollario: A meno che, ovviamente, al tuo aiuto non segua una cospicua ricompensa.

7) DUELLO FINALE
Il duello faccia a faccia con il cattivo è una tradizione rivelatasi poco igienica per l'eroe. Un veleno rapido nella cena è più pulito e sicuro.

8) TUTTI PER ME, OGNUNO PER SE'
Il tuo motto sarà: "Ognuno per sè". Se qualche tuo compagno è così pirla da farsi catturare dal cattivo, peggio per lui.

Corollario: Se il compagno in questione è in possesso di segreti vitali, ricordati che è molto più semplice ammazzarlo prima che parli piuttosto che liberarlo.

9) PERDONO
Cancella dal tuo dizionario la parola "perdono": chi ti ha tradito si merita solo una pallottola in testa.

10) ARMI (SESSUALI) NON CONVENZIONALI
Sfrutta senza ritegno l'influenza erotica dei tuoi compagni per carpire informazioni ai nemici di sesso opposto.

Corollario: Considerato che non sei un baciapile dell'Opus Dei, anche gli intrallazzi omosessuali vanno bene, se raggiungono lo scopo.


(continua)



lunedì 2 giugno 2008

Chi non risika... rosica (Tragedia in due atti) - Atto II



RIASSUNTO DEL PRIMO ATTO

La CIA sta provando su delle cavie l'efficacia delle nuove tecniche di tortura psicologica. Io, un mio amico e una bottiglia di Sambuca affrontiamo con coraggio l'esperimento: la visione della finale del Grande Fratello.

SCENA I - FANTASIA AL POTERE NEL MONDO MODERNO

Uscita Collezionista di Cazzi, a sbarrare la strada fra me e la porta di casa restano soltanto Anonima Cozze e Pesce Lesso.

La cosa che non riesco veramente a sopportare del format "reality" è la capacità di allungare il brodo presentando qualunque stronzata, qualsiasi cazzabubbola, come un evento eccezionale, a cui dedicare interminabili minuti di commenti, e commenti dei commenti, e commenti dei commenti dei commenti.

Tizio starnutisce? Come minimo avrà l'AIDS.
Caio da un bacio a Sempronia? Si pensa già alla data delle nozze e la località della luna di miele.
E' da ben due secondi e mezzo che Gualtiero non guarda il culo della procace figliola che gli sta di fianco? Finocchio al 110%.

Li capisco. D'altronde, quello che vende sciacquapalle da viaggio o bevande dietetichenergeticherizzauccelli al gusto guaranà e peperoncino ha bisogno di un altro stacco pubblicitario in cui infilarci il suo fantastico spot.

Sta di fatto che, invece di dire il nome del vincitore fra striscioni di polivinilcloruro al suono di "We are the champions" e lasciarci a migliori attività ludico-sociali, the show must go on e mi rassegno al mio destino.

Anonima Cozze viene portata nel parlatorio, consultorio, ambulatorio, confessionale, orinale, quel che l'è, perché c'è una grossa sorpresa in arrivo.
Visto che si trattava di una "grossa" sorpresa e che la mia mente era ancora assorta nell'immagine di Collezionista di Cazzi, mi aspettavo qualcosa di, come dire, "priapico"; mi sbagliavo.

Sulla poltroncina c'è un cofanettino. Contrariamente ad ogni logica, banale previsione, il cofanettino in questione non è nè vuoto, nè contiene un gas asfissiante che ucciderà tutti i presenti nel giro di due minuti ma, sorpresa sorpresa, contiene un anello di fidanzamento, tipo quelli che il mitico Baffo vendeva su Telecupole starnazzando come un cappone, almeno prima di andare alla Fattoria a sgranare bestemmie (in ogni caso, gli animali c'entrano sempre).

Fuori dal confessionale, appare un pacco dono gigante di circa due metri per due.

Ora, fermatevi un attimo.
Lo so, lo sento, lo spero con tutte le mie forze. Voi sapete già cosa c'è in quel pacco.
VI PREGO!
Ditemi che anche voi avete letto Topolino da piccoli e avete visto almeno un migliaio di volte che, dopo che Paperino devastava il salotto di Paperina nel tentativo di riparare la presa della corrente al suono di "Lascia fare a me, che queste sono cose da paperi" e i due si mandavano cordialmente a fanculo, sulla soglia di casa di Paperina compariva un pacchetto gigante con dentro Paperino con un mazzo di margheritine in mano, prese dal giardino del vicino mezzo secondo prima.

DITEMI che non avete esclamato di sorpresa (o commentato "Che tenero!" se siete donne) quando avete visto il tipo di Anonima Cozze rompere virilmente la scatola a cazzotti e uscire con l'espressione di quello che ha avuto la pensata del secolo.
Anche solo per farmi contento, ma ditemelo.
Fatemi credere che c'è ancora speranza per questo mondo.

SCENA II - SHALL WE DANCE?


Mi rendo improvvisamente conto che la mia resistenza, al pari del contenuto dell'amica bottiglia, sta praticamente finendo.
Ormai abbiamo perso la cognizione dei bicchierini di Sambuca ingurgitati, anche perché il pallottoliere virtuale nell'area logico-cognitiva del nostro cervello trova difficoltà a contare fino a sei.

La mattanza cerebrale continua. E' il turno di Pesce Lesso.
"E' mio! E' mio!" urla Dario Argento davanti allo schermo di casa sua; stava giusto cercando un Principe degli Zombie per il suo prossimo film.

"Oddio! Oddio!" penso io, non osando prevedere la prossima mossa di quel pervertito dello sceneggiatore.

Una figura misteriosa si pone davanti a lui; faccio appello alle forze celesti, a quelle infernali, all'Arcangelo Gabriele, a Belzebù, a Shiva, a Loki, al Gran Sacerdote Raeliano, all'OT-NumeroSarcazzo di Scientology che sia l'omino che deve annunciare il vincitore della serata e, contemporaneamente, porre fine alla mia passione, manco fossi in un film di Mel Gibson.

Invece no. E' una gnocca. Un attenta osservazione permette di identificarla come Anna Falchi.
I miei amici mi svelano subito che Pesce Lesso è un suo fan e che desiderava incontrarla.
Parte subito il totoscommesse sul compenso necessario per smuovere il culo falchesco dalle braccia (o meglio, mani) dell'amato... consorte; partono le prime ipotesi: ventimila euro, quarantamila, centomila.

Niente male, per una serata in pescheria.

Dopo aver eseguito una specie di spogliarello e suggellato desideri onanistici a tutti gli astanti, la Falchi prende le mani di Pesce Lesso e inizia quello che dovrebbe essere un ballo.

Ora, voi tutti sapete che ci sono certe cose che non sono concepite per certe attività.
Usare un fiammifero per illuminare una santabarbara può comportare qualche rischio, mettere acido muriatico nella pistola ad acqua potrebbe seccare qualcheduno, saggiare la resistenza della copertina di un rarissimo libello del seicento sulle mascelle del vostro cane sembra sia sconsigliabile, riparare un aereo con del nastro adesivo potrebbe non soddisfare le aspettative dei passeggeri.
Allo stesso modo, danzare con un manico di scopa non è il massimo del divertimento.

Voi direte: non la pagano per divertirsi, ma per far credere a Pasce Lesso di essere un figo della madonna; il venditore della suoneria della rana che rutta al ritmo di "Para bailar la bamba" non ha acquistato al prezzo di un suo rene lo spazio pubblicitario immediatamente successivo per migliorare le capacità ballerine dell'Anna, ma per imbambolare quanto basta il pubblico maschile in modo da convincerli a prendere il loro beneamato Nokia placcato oro Dolce&Gabbana e spendere due euro al picosecondo per poter mostrare agli amici la suoneria più trendy del momento.

Tuttavia, a distanza di giorni, mi chiedo ancora se, fra tutte le attività possibili e immaginabili, dalla partita a briscola chiamata al free-climbing degli studi Mediaset, abbiano scelto proprio il ballo consci che era l'attività che Pesce Lesso sapeva fare peggio.
Pensavo che la Corrida fosse sull'altro canale.

"Versamene un altro goccio."
"E' vuota."




SCENA III - EPILOGO


Un mio amico mi chiede il cellulare; sono troppo instupidito, non so se dall'alcool o dal programma, per chiedergli cosa vuol farne, ma fortunatamente lo sono anche da non distinguere il mio cellulare; gliene passo un altro.
Più tardi scoprirò che voleva votare per il vincitore del Grande Fratello, ovviamente senza spendere soldi.
Phew.

Pesce Lesso vince. I miei amicici ne hanno abbastanza.
Non formulavo un "Alleluja" dai tempi della Cresima.

Tv spenta, il padrone di casa nonché mio compagno di brindisi a base di Sambuca fa appello ai frammenti di lucidità e compostezza rimasti e ci mette alla porta.

Mi avvio verso casa. Contrariamente ad ogni previsione ci arrivo sano, senza aver steso qualcuno con il mio alito che emana etanolo a livello sub-molecolare, e soprattutto con le mie gambe e non con quelle del barelliere del 118.

La notte non passa bene, sogno che il mio amico mi chiama e mi invita a vedere l'inizio del Grande Fratello 9: concorrenti un transessuale di cinquant'anni, una ragazza che sostiene di parlare con Gesù, un pluriomicida seriale che ha ottenuto di passare gli arresti domiciliari nella casa, un immigrato clandestino perché non sono razzisti, un trentenne esperto mondiale di petotecnica, il leader dei tamarri di Quarto Oggiaro, una dodicenne che vuole il premio per rifarsi le tette.

Mi sveglio di soprassalto, imperlato di sudore; se ci ho azzeccato, per favore fatemelo sapere.

Almeno la prossima volta sarò pronto. Con una buona scusa.



giovedì 29 maggio 2008

Chi non risika.... rosica (Tragedia in due atti) - ATTO I




PROLOGO - SAI COM'E', SIAMO INTELLETTUALI...

Premessa.
Non sono solito pasteggiare a champagne e caviale.
Non vivo relegato in un bunker a leggermi per la duemilionesima volta "La critica della ragion pura" di Kant.
Il mio film preferito non è un bianco e nero in lingua originale del 1923 realizzato da un russo misconosciuto dal nome incomprensibile.
L'unico rapporto che ho con i "salotti bene" è quando i custodi mi cacciano a pedate.
Non ho il monocolo all'occhio, non parlo con la "v" al posto della "r" e non cammino con un bastone di mogano raffinatamente intagliato.
Allora...

Perché quando dico che non ho mai visto più di cinque minuti del Grande Fratello la prima percezione che passa all'uditorio è che mi atteggi a intellettuale snob fuori dal mondo e non che lo ritenga interessante come una cacca di mucca secca sugli alpeggi?


SCENA I - FACEVO MEGLIO A SEGARMI I TESTICOLI


Serata con gli amici. In programma una partita a Risiko.
Entro a casa del mio amico, pregustando con un ghigno la vicina mattanza di carrarmatini.
Un nanosecondo dopo, lo stesso che quel pomeriggio mi aveva proposto "Dai, porta il risiko che ci facciamo una partita", ora spaparanzato sul divano con gli occhi impiantati sulla tele, mi apostrofa in tono distratto:
"Butta via 'sta merda, che c'è la finale del Grande Fratello".

La mia massa cerebrale lancia un ululato che rimbomba nella calotta cranica.
Uno scontro titanico ha luogo nella mia Psiche; il vincitore disporrà della mia prossima mossa.
"VIA-DI-QUA!". Pensa Io.
"Avrei dovuto guardare la guida TV". Penso io.
"Ormai è troppo tardi per andarsene" Pensa Super Io, sbaragliando la concorrenza.

Dannata psicologia.

Mi accascio sul divano con la vitalità di uno zombie e cerco qualche genere di conforto. Una bottiglia di Sambuca mezza piena si para davanti a me, suscitando lo stesso effetto di una modella nuda ad un marinaio in viaggio da sei mesi al suo primo periodo di licenza. Vieni qui, bella.

Essendo ufficialmente agli arresti domiciliari, lancio per disperazione un'occhiata alla tv: sono rimasti tre concorrenti in gara.

La prima è una fighetta con un vestitino fashion rosa con cordini bianchi che svolazzano qua e là. Vengo subito a sapere che è fidanzata, si è accoppiata selvaggemente con un altro della casa, e che stava già di nascosto con un terzo prima ancora di iniziare; il Bicornuto, invitato in studio, sostiene che "lo fa solo per vincere ma poi ama me".
Due copie esatte del K2 e dell'Everest attaccate al cranio fanno oscillare i riflettori attaccati al soffitto.

La seconda è una delle persone più insignificanti che abbia mai visto. Ed è pure brutta.

Il terzo ha la vitalità di un merluzzo alla griglia; un tatuaggio sul braccio destro tenta di dare una parvenza di figosità.

Prima eliminazione: con fare molto zen, probabilmente imitando una puntata di Dragon Ball, Pesce Lesso tiene le mani di Anonima Cozze e Collezionista di Cazzi in attesa del Giudizio Universale.

Collezionista di Cazzi viene eliminata; abbraccia Anonima Cozze con quel fare taaanto femminile del "Siamo amiche per la pelle ma se potessi ti infilerei nel tritacarne" ed esce di scena.

Io e il padrone di casa, anche lui non esattamente esaltato dallo spettacolo, ci scambiamo un'occhiata. Saltano fuori due bicchieri e iniziamo l'opera di travaso della bottiglia.



SCENA II - EHI, SAPEVATE CHE L'ACQUA E' BAGNATA?


Collezionista di Cazzi arriva in studio, dove la attende Cornificatore II, vestito come un pinguino e con una originalissima rosa rossa.
Si sbaciucchiano per un quarto d'ora con un sottofondo di violini, mentre migliaia di voyeur del piccolo schermo si fanno di rasponi dall'eccitazione. Anche fuor di metafora.

"Cin-Cin"

Fa il mio compagno di sventure, buttando giù il suo terzo giro.
Lo imito, distraendomi dallo spettacolo.

Collezionista di Cazzi, però, non può venir meno alla sua nomea: una volta che telecamere e pubblico si sono sentiti appagati dal romantico quadretto, se ne esce in tutta fretta verso... insomma, ci siamo capiti.
Pinguino con Rosa resta fermo come un baccalà, con la stessa espressione del bambino a cui il bulletto del quartiere ha rubato il lecca-lecca.

Mezzo secondo dopo, con un sincronismo che farebbe impallidire un orologio atomico, tutto l'uditorio femminile esprime il proprio disappunto per la mancanza di happy end.

"Pooooveriiiinoooo!"
Esclamano all'unisono decine di migliaia di individui, accomunati esclusivamente dal doppio cromosoma XX.

Subito dopo, in centinaia di salotti parte l'immancabile discussione, che coinvolge tutto il gentile pubblico: ha fatto bene? Ha fatto male? E' una stronza? Non lo è? Loamavaprimamaoranonloamapiù?

Da noi la discussione dura mezz'ora buona, con le ipotesi più disparate: se avessi detto che l'aveva lasciato perché aveva le mestruazioni forse avrei trovato qualcuno che avrebbe concordato.

Ma certo, restiamo a discutere ore e ore se lei si è comportata da troia o no, poi passiamo a vedere cosa succede se appoggio un fiammifero acceso sulla lingua o se faccio cadere un fermacarte da un chilo sui coglioni; farà male? Non farà male? Chissà. Qualcuno si offre volontario?

"Un altro goccio?"
E cinque.



FINE DEL PRIMO ATTO - QUI IL SECONDO E ULTIMO ATTO


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Scusa se non ti ringrazio, ma oggi è giorno di bucato.


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mercoledì 7 maggio 2008

Verso l'Inferno e oltre



La ragione migliore per cui sono convinto che i miti religiosi abbiano tutto sommato un fondo di verità deriva dalla pura e semplice osservazione del reale; l'inferno è probabilmente l'esempio più eclatante.

L'antico greco che inventò per primo il regno delle ombre, dove le anime dei defunti passano l'eternità a grattarsi le palle, doveva risiedere in un corrispettivo ellenico della brianza lombarda, dove il paesaggio migliore lo offrono le fabbriche di cessi in ceramica e il divertimento serale più gettonato è il ballo della macarena con le zanzare tigre.
Nella concezione occidentale, l'inferno è un qualcosa di ineluttabile e di inevitabile, un osceno brulicare di corpi e incessante biascichio di immonde bestemmie; un cupo, rovente percorso dove il supplizio è eterno e la via di uscita, ammesso che ci sia, non esiste.

Sì. L'avete capito.

Sto parlando del rientro dalle vacanze.

Ritorno dal ponte del primo maggio. Reduci da cinque giorni di bioritmi composti da sonno-cibo-sonno-cibo. Alle undici di mattina del 4 maggio saliamo in macchina.
Il mio stomaco sta ancora lottando contro il cinghiale alla cacciatora e il pesce in salsa verde del giorno prima; se la Borsa fosse aperta, il titolo della Bicarbonato Solvay Spa sarebbe stato sospeso per eccesso di rialzo.
Tragitto: Alto Lazio-Milano, Autostrada del Sole.
Un nanosecondo dopo aver passato il casello ci accorgiamo che le partenze intelligenti non sono nostra prerogativa.
Simpatici tabelloni elettronici sopra le nostre testine indicano:
Arezzo 74'
Firenze 99'
Per un attimo speriamo siano i risultati di una partita di basket e non i minuti da trascorrere nel carnaio.

Mezz'ora dopo ci accorgiamo che la teoria della relatività di Einstein è assolutamente vera; l'amico cartellone informativo ora indica:
Firenze 98'

E poi:
Firenze 120'

Un'illuminazione, lampante, newtoniana, pervade le nostre menti: il viaggio nel tempo, concludiamo, è possibile.
Peccato non averlo capito spaparanzati all'ombra di un melo.

Le scatole di sardine a quattro ruote arrancano lentamente nel traffico: imbottigliati come siamo, non c'è modo di andare più lenti se non con la retromarcia. Mani frenetiche osservano la cartina in cerca di una via d'uscita, un modo per evitare l'immaginario Caronte che ci traghetterà nel girone dei vacanzieri della domenica da qui a Firenze Sud.
All'improvviso, l'idea:
"Usciamo ad Incisa, facciamo la statale, mangiamo e rientriamo dopo Firenze".

Un gioioso coro di esultanza accompagna la geniale proposta.

Uscita a Incisa, una affettuosa pernacchia per coloro che restano e via per i colli toscani, alla ricerca di una via di uscita e, soprattutto, di un bar aperto.
Fortunatamente, potenza di Sky, un bar di uno sperduto paesino è aperto in occasione di Fiorentina-Cagliari; entriamo e mentre il gestore sviene dalla felicità nel vedere entrare una dozzina di clienti spendaccioni, mi rendo conto del perchè per strada non abbiamo incontrato nessuno; un'ordinata accozzaglia di paesani aspetta in religioso silenzio il calcio di inizio.
Ce ne andiamo giusto in tempo per vedere il gol del Cagliari seguito dall'allegra orgia di improperi degli over 60 presenti, rigorosamente in toscano stretto.
"Da dove rientriamo in autostrada?"
"Mah, sulla mappa vedo Barberino del Mugello..."

Alle ultime tre parole, avverto un fremito compulsivo, l'inizio di una crisi epilettica, un tic nervoso all'occhio sinistro e un sobbalzo allo stomaco causato dal panino pomodoro e mozzarella appena ingurgitato.
La ragione è che esistono alcuni luoghi che mezza Italia conosce pur non essendoci mai stata, pur abitando a chilometri e chilometri di distanza.

In primis ci sono i paesi in cui si è consumato qualche massacrostupromicidioplurimolestiabusodiminorepestaggio abbastanza splatter e nazionalpopolare da meritarsi l'intervista strappalacrime ai genitori della vittima dell'edizione pomeridiana di Studio Aperto e una puntata di Porta A Porta con plastico del luogo del delitto e psicologo in studio: è il caso di Cogne, Erba, Gravina, Novi Ligure.

Immediatamente dopo, ci sono le località di Isoradio: posti come Lagonegro, Roncobilaccio e Barberino del Mugello hanno una sola cosa in comune.
Figurano tutti sullo Zanichelli come sinonimi di "coda", "rallentamento", "incidente".

"...forse è meglio prendere quella dopo"

Sospiro di sollievo generale.

Sulla carta sono trenta chilometri in più di statale: imbocchiamo la via, fiduciosi di aver fatto la scelta giusta.

Almeno fino a quando un ammasso collinare che non sarebbe dovuto esiste ci si para innanzi.
Un po' meno spavaldi iniziamo la salita. Guido, un napoletano tifoso dell'Inter, ascolta trepidante la telecronaca del Derby, mentre un vecchietto davanti a noi abbraccia ad un tratto la filosofia del risparmio energetico e affronta la strada alla spaventosa velocità dei venti all'ora. Mentre proseguiamo, ogni tanto il segnale radio si interrompe e Guido ci regala amorevoli espressioni tipicamente partenopee.
Arrivati in cima al colle c'è un ristorante affollato da bikers; vedendoci arrivare dietro all'ecologista over 75, pensano a una cerimonia funebre e all'unisono poggiano i caschi sul petto.

I cartelli stradali risultano incredibilimente discordi tra loro; l'ipotesi più plausibile resta quella di un intervento degli spiritelli del bosco.
Ale ha completamente perso le speranze di vedere la finale di eurolega di basket e minaccia di accoltellarmi selvaggemente sostenendo che gliel'ho gufata il giorno prima.

Il problema è che era vero.

Attraversata per la terza volta la collina degli Hell's Angels, la radio annuncia l'ultima azione prima della fine del Derby: calcio di punizione a favore dell'Inter, ultima occasione per pareggiare.
In quel preciso momento, senza alcun preavviso, Nilla Pizzi occupa prepotentemente l'etere. Un'esplosione di epiteti napoletani fuoriesce dall'autovettura.

I nostri cervelli, una cartina stradale, un TomTom che nessuno sa usare e qualche indicazione chiesta qua e là fanno il miracolo. Dopo tre ore dalla nostra brillante decisione rientriamo nel girone degli automobilisti.

Mentre ci crogiuoliamo agli ultimi sprazzi di sole, osserviamo i nostri vicini di coda.
Pippi Calzelunghe ci osserva da un camper guidato da una coppia di genitori sull'orlo di un raptus omicida che nemmeno la Franzoni. Ci mostra dei fogli di carta; leggiamo:
"Ciao!"
"Noi andiamo al lago di Como"
"Voi dove andate?"
Mentre Enrico si sbraccia con atteggiamento scimmiesco nel tentativo di farle conoscere la nostra destinazione, non faccio a meno di notare che Pippi Calzelunghe è probabilmente l'unica persona, nel raggio di cento chilometri, che non sia incazzata, intristita, in preda al collasso respiratorio, schizofrenica, in sovraproduzione di adrenalina o con la vescica grande come la vasca idromassaggio di Paris Hilton.

Spaventoso è il numero di managerini in giacca e cravatta in Mercedes; in un raro momento di traffico scorrevole uno di loro, mentre parla senza auricolare al telefonino con il "centro massaggi" per fissare un appuntamento "di lavoro" per il giorno dopo, ci si piazza a tre centimetri dal culo e inizia a lampeggiare coi fari.
Lanciando improperi cerco la doppietta nel cassetto del cruscotto; mi ricordo che questa non è la mia macchina. Sarà per un'altra volta. Mentalmente mi segno il numero di targa, lancio un'occhiata truce dallo specchietto ad Aziendaman e mi sposto sulla destra.
Chissà che non lo ribecchi, un giorno o l'altro.

Suona un cellulare; un breve scambio di parole e poi la fatidica decisione:
"Ci fermiamo un secondo in autogrill"

Ora, voi capirete bene che, per una comitiva di una dozzina di amici cazzari che si ferma in un'area di servizio alle otto e mezza di sera in un'autostrada affollata peggio della spiaggia di Rimini a Ferragosto, la parola "un secondo" è totalmente priva di significato.
E' come la mogliettina fashion che rientra a casa dallo shopping con un tir di pacchetti e pacchettini esclamando "Ho comprato giusto qualcosina...".

La sede distaccata del girone degli iracondi ci si para innanzi.
Una signora mormora all'amica:
"La fila per il bagno inizia già dalle scale"
E, per quanto gli stereotipi femminili abbiano un fondo di verità, non credo siano tutte lì per fare compagnia alla prima.

Tutto sommato però, la situazione non mi dispiace; posti come gli autogrill o l'Esselunga la domenica pomeriggio sono i posti migliori per osservare l'umanità più disparata, la parte più verace di italianità.
Mi aggiro per il parcheggio, sentendomi molto l'antropologo che studia gli indigeni della foresta amazzonica.
Dietro di me la Cugina di Platinette e la Copia di Zio Fester in Salsa Pugliese scendono dall'auto; Cugina di Platinette non fa altro che biascicare inacidita parole al marito, lamentandosi del viaggio. Zio Fester annuisce in silenzio in un misto di spossatezza e rassegnazione; se potesse la strozzerebbe.
Poco più in là, vedo in azione la Famiglia Mulino Bianco; il padre è andato al bar ad affrontare la bolgia per bersi un caffè, la madre resta a far la guardia ai mocciosi scalcianti. Mancano solo i latrati del cane perchè l'idillio sia completo.
Sulle scalinate dell'entrata, tre tamarri con in bocca tre sigarette a testa fanno pendant con il cestino della spazzatura "rispetta l'ambiente"; non c'è dubbio che sto avvicinandomi a casa.
Interrompo il mio studio per sparare cazzate con la combriccola. Risaliamo in macchina. Ripartiamo.

Alle dieci e mezza di sera, arriviamo finalmente a Milano. Ale mi scarica dall'auto e parte a tutto gas per vedersi la registrazione della finale di Eurolega; io, col mio mastodontico zaino sulle spalle, attendo l'arrivo del tram un po' come l'apparizione taumaturgica della Madonna.

Plic.
Ploc.
Plic.

Gocce.
Pioggia.

Bentornato a casa.