domenica 15 novembre 2009

Il cappello del cuoco, ovvero incarnare gli stereotipi




Come sapranno quei due lettori e tre quarti che mi leggono sin dagli albori di questo blog, guardare il Grande Fratello non è esattamente una esperienza piacevole per me, e solitamente vivo benissimo la mia vita senza sapere nulla di chi sia stato eliminato, di chi si sia scopato chi (o cosa), di chi abbia fatto le corna a chi e di chi abbia scazzato, litigato, triturato, ammazzato, lobotomizzato, maneggiato, atterrato, pasticciato chi, allegramente al di fuori del consorzio sociale.

Tuttavia, qualche giorno fa ho letto un post di Faina Incazzosa dove si perculava, a ragione, il tipo che appare nel video qui sopra. Per la salute dei vostro unico neurone che gioca a ping-pong solo soletto nella scatola cranica, vi assicuro che non è necessario guardarlo tutto, ma bastano pochi millisecondi per farsi un'idea.

Il tizio oggetto dello sbeffeggio collettivo è un maschio bianco di nome Maicol. Poveretto, con un nome così, aveva già il destino segnato sull'autostrada della demenza che porta dritta dritta al realiti sciou.

Maicol è anche gay. Dopo averlo sentito parlare, la cosa dovrebbe risultare ovvia, ma è proprio questa la cosa che mi sconvolge.


Facciamo un esempio pratico: il cuoco.
Se guardate su tutti i disegni dei bambini, su tutti i fumetti, in tutti i film, in tutte le televendite (ehi, Chef Tony, sto parlando di te), in tutti i libri di cucina, il cuoco-tipo, quello vero, quello veramente bravo, indossa sempre il famoso cappello bianco con quella specie di rigonfiamento alla cima.

Ora, in tutti i luoghi di ristorazione dove sono stato, non ho mai visto un affare del genere; ho visto grembiuli unti, camicie bianche, t-shirt con scritto "kiss the cook", pantaloni, jeans, scarpe, ciabatte, pelate, folte capigliature, anche qualche cappellino da baseball in qualche mensa di serie Z.
Ma niente cappello da cuoco.

Eppure lo stereotipo del cuoco, il cuoco-tipo, indossa sempre quel cappello, e non se ne separa mai, nemmeno per fare la doccia o andare a scalare l'Everest; d'altra parte, se vedessi uno cuoco vero con quel benedetto cappello, la cosa mi stupirebbe.


Il problema si manifesta in maniera speculare nel caso di Maicol.
Maicol è l'incarnazione del gay-tipo, non solo per la vocetta, ma anche per "lo stile eccentrico e colorato" e "gli accessori bizzarri e stravaganti" (da sito GF). Insomma, il classico tipo su cui i TG zoomano nel servizio sul Gay Pride.

Il problema è che io, a differenza di Faina, di amici omosessuali ne ho. E sono certo che se vedessero Maicol in azione gli farebbero fare il giro del mondo a forza di pedate nel posteriore.

Mi immagino già il paziente lavoro dei selezionatori che, una volta decisa la presenza di un omosessuale nel programma, si sono adoperati per scartare tutte le figure che si allontanavano troppo dal gay-tipo:

- Il prossimo.
- (forte accento lombardo, giacca e cravatta) Mi chiamo Claudio Fumagalli, ho trentacinque anni, vivo in provincia di Brescia assieme al mio compagno da sei anni e sono Direttore del Personale di una ditta di materie plastiche.
- Avanti un altro!
- (voce normale, maglietta e jeans) Mi chiamo Andrea Dalla Monica, ho ventitrè anni e sono studente di architettura a Perugia; sono appassionato di rugby e collaboro alle attività della sede Arcigay locale.
- Avanti un altro!
- (voce in falsetto, maglione stile Arlecchino con paillettes e pantaloni arancioni) Ciao! Sono Maicol Berti, ma tu puoi chiamarmi Miky; andare al GF è il mio sogno sin da picc...
- Dite a quelli fuori di tornare pure a casa, abbiamo trovato quello buono.


E così, non posso far altro che rivolgere la mia sincera ammirazione agli organizzatori del Grande Fratello. Perchè creare gli stereotipi è facile, è incarnarli, che è difficile.




7 commenti:

  1. quello non è gay, è un cretino. il fatto che sia un concorrente del gf è elemento sufficiente.
    non solo, non è un gay cretino. è una checca isterica cretina. e come tu dici, c'è molta differenza.

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  2. Ho solo una cosa da dire: a Perugia, Architettura, non c'è.

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  3. @Hugo88: Quello che dici è verissimo, ma credo che lo spettatore medio del Grande Fratello non arrivi a discernere la cosa. Forte della visione del Bagaglino, vede il gay come lo stravagante tipo con la voce in falsetto che si veste da Arlecchino e che va in giro nudo in occasione del gay-pride.
    La visione del filmato in questione non fa che rafforzare questa sua convinzione.

    @En: Grazie di cuore, anche da parte del mio ego (ormai di dimensioni elefantiache) e del mio fornitore di fazzoletti.

    @Sciuscia: Va beh, allora facciamo il Corso di Laurea in Scienze dell'allevamento, Igiene e Benessere del Cane e del Gatto dell'Università di Bari. Quello esiste.

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  4. Ma uno a Perugia non può studiare architettura per conto suo?
    ;-)

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  5. sono i tipi perfetti per il GRande Fratello!!!
    così come sono non andrebbero da nessuna parte...

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Se hai qualcosa di abbastanza puerile, faceto e privo di senso da dire, accomodati.