martedì 27 ottobre 2009

Recensione: La leggenda del vecchio ponte - Dampyr speciale 5


La leggenda del vecchio ponte
Dampyr speciale n. 5

Ottobre 2009

Soggetto e sceneggiatura:
Mauro Boselli

Disegni:
Fabio Bartolini 







Sinossi
Il padre di Kurjak, noto ubriacone, sta male: inavvertitamente, infatti, ha bevuto da una bottiglia d'acqua sul tavolo credendo che fosse grappa, ed ora è vittima di una grave intossicazione.
Nell'estremo tentativo di salvare il genitore, Kurjak lo porterà sul vecchio ponte di Mostar, dove il padre anni prima aveva vinto una importante gara di resistenza, che consisteva nel bere più chupito possibile per poi buttarsi nel fiume: il delirium tremens gli aveva fatto vedere l'angelo protettore del ponte (aveva visto anche Angelina Jolie nuda, ma vabbè).

Fatta tappa nel paese natale di Harlan, il Dampyr incontra le sue zie, che lo avevano abbandonato in tenera età per darsi alla prostituzione a Bruges; occupandosi ora di smercio di stupefacenti, Harlan ne approfitta di fare il pieno di LSD, ricordandosi dei bei tempi di quando girava nei villaggi della Yugoslavia a fare il family banker.

Purtroppo Nergal, il più importante spacciatore della comunità infernale, vuole mantenere il Dampyr sotto la dipendenza delle sue droghe, perciò propina ad Harlan tutta la roba più pesante che ha a disposizione, il cui effetto è fargli credere di partecipare alla nuova edizione del Grande Fratello. Sarà una lotta contro il tempo per le tre zie, che devono assolutamente sconfiggere Nergal e salvare così il loro giro d'affari.


La lezione di vita  
Se vuoi disfarti di qualcuno, il pianto funebre va relegato a dopo la dissoluzione del corpo e non viceversa. Specialmente se i parenti sono le tre Parche e sanno fare i nodi.


Disclaimer per le anime semplici: Ovviamente quella che avete letto non è la vera trama del fumetto, ma solo una libera interpretazione personale attraverso le lenti della mia mente bacata. Se non l'avevate capito, buttatevi anche voi dal ponte di Mostar.




5 commenti:

  1. Mi sta venendo voglia di leggere Dampyr per ridere di più.

    RispondiElimina
  2. Fino al disclaimer finale ero convinto di voler correre in edicola. Peccato!

    Però se davvero è ambientato a Mostar magari me lo leggo lo stesso, per via della famosa curiosità di vedere fumettati posti in cui si è stati dal vivo.

    (ricordo che a Mostar c'era un sacco di gente che fingeva di buttarsi dal ponte per farsi fotografare -presumo a pagamento- dai turisti. Si spogliavano, salivano sul muretto, si mettevano in posa e poi... si rivestivano, e andavano via. Geniali. Del resto Mostar ormai è tutta una bellissima trappola per turisti.)

    RispondiElimina
  3. Sì, compralo, anche perchè fra flashback e racconti vari c'è anche un bello spiegone delle linee principali per chi non ha mai letto Dampyr.

    Per quanto riguarda il realismo e l'attenzione prestata ai particolari delle città, c'è un solo aggettivo per descriverli: maniacali. :-)

    RispondiElimina
  4. L'ho comprato e letto, e mi è piaciuto. Anche se lo scontro finale meritava qualche pagina in più, messo così sembra un siparietto comico. Concordo con la tua opinione: prima si smembra il cadavere, dopo con calma lo si concede per il pianto funebre.

    RispondiElimina
  5. Sì, pare che gli scontri brevi siano un marchio di fabbrica di Mauro Boselli; boh, ormai io ci sono abituato e vado avanti così, anche perchè, come hai detto già tu, sono belle storie.

    D'altra parte le storie di Cajelli (che è diventato un po' il Comandante in Seconda della testata) sono decisamente più adrenaliniche. Senza contare che ad ogni suo albo scopro qualcosa di nuovo del fantastico mondo degli armamenti.

    RispondiElimina

Se hai qualcosa di abbastanza puerile, faceto e privo di senso da dire, accomodati.